Il dolore è ancora più dolore se lo taci!

Oggi ho ricorso per te Plinio! Lascio la macchina ai piedi dell’Eremo di Monte Casale, lassù si abbarbica un convento che ospitò San Francesco. La cella dove risiedeva è tuttora meta di pellegrinaggio.

La strada è irta e tortuosa, talmente ritta che ti bruciano i polpacci se non sei allenato, sali così rapidamente che dopo poche curve ti trovi nel cuore degli Appennini toscani, la vegetazione è tanta, infatti anche d’estate le chiome degli alberi lasciano il serpente stradato sempre all’ombra. Voglio proprio andare lassù di corsa, voglio lasciarmi andare alle mie emozioni avvolto dalla natura e da uno sguardo del nostro Creatore che mentre sali te lo senti addosso fino guardare i tuoi segreti più profondi! Segreti che spesso si nascondono pure a te stesso! E’ fatica, inizio a sudare, sento l’aria frizzante entrare ed uscire dai miei polmoni sempre più svelta! Iniziano a scendere le prime gocce di sudore, ancora le percepisco fresche! Son partito da 15 minuti. Prendo il mio passo spezzo il fiato ecco d’ora in poi il mio cuore è pronto ad ascoltare la mia anima! Quante cose sto vivendo, io piccolo piccolo che corro verso l’Eremo, un puntino insignificante che gode della vita straordinaria di Plinio accolto con amore nel 2007 e ripreso nel 2009. Lui che cresce donando a noi tanto troppo! Tanto da farti scoppiare il cuore! Adesso il sudore si confonde con le lacrime di gioia e di passione, rivolgo una moltitudine di domande al nostro Creatore, domande alle quali provo a dar risposta molto spesso ma alle quali rispondo solo con un tacito dolore e frustrazione, so che sono inutili ma finisco sempre per rifargliele! Pietro, così fragile, così perfetto, e poi Plinio, la mia testa non riesce a distogliersi da quella creatura … sto diventando dipendente dai suoi sguardi dai suoi sorrisi! Hanno dell’incredibile, mi perdo dentro ai suoi occhi. I suoi stick mi feriscono a tal punto da non essere più in grado di farglieli io stesso! Le sue mancanze, la sua ortesi diventano miei difetti: prima di farli superare a Plinio li devo superare io! Alzo la testa, inizio a scorgere quella magnifica struttura di pietra e legno che si confonde con la vegetazione e le rocce che lo avvolgono tutto intorno, sono quasi arrivato all’Eremo!

Di già! Avrei scalato l’Everest ..

Grazie delle magnifiche opportunità che ci dai, che spesso non vediamo affannati a cercare il perfetto, quello che sembra luccicare sempre di più!
Spero davvero di aver afferrato ciò che vuoi da noi! Spero davvero che si riesca a far crescere Plinio trasmettendogli serenità e normalità qualunque condizione lui si trovi a vivere! Entro dentro alla chiesina fredda ed intrisa d’odore di incenso. Signore ti affido i miei figli, la mia famiglia, fammi essere all’altezza di tutte le prove che mi farai incontrare, dammi l’umiltà ed il perdono!

Dacci il sorriso e la forza per affrontare il nuovo ricovero all’Ospedale di Bologna!

Esco dalla chiesetta, infilo guanti, berretta e un k-way e ripercorro a ritroso la strada che adesso spezza le ginocchia tanto scende! Arrivo a casa! Plinio ha staccato l’ago cannula che Brunella prontamente ha già sostituito. Stasera a casa ci sono gli amici di Iacopo il mio figlio più grande! Accendo il fuoco nella piccola taverna sotto casa che lì ospiterà. La vita scorre, il fatto è che son troppo distratto per accorgermene! Devo fare più attenzione!

Il dolore è ancora più dolore se lo taci!

Mai più a nessuno! (Iacopo Ortolani)